Pelle seborroica: le conseguenze dermatologiche

Conseguenze della seborreaLa pelle seborroica deriva da una secrezione eccessiva di sebo, la materia grassa e untuosa, elaborata da apposite ghiandole, che in condizioni normali contribuisce a mantenere morbida la cute e a difenderla dagli agenti esterni. In presenza di sovrapproduzione possono verificarsi diverse conseguenze dermatologiche:

    1. Seborrea. Si tratta della presenza di pelle lucida e oleosa nella aree centrali del viso, che però non prevede fenomeni infiammatori;
    2. Dermatite Seborroica. È una tipologia di Dermatite che colpisce principalmente zone come il volto, il cuoio capelluto, il torace e il condotto uditivo. Si manifesta con desquamazione cutanea, presenza di scaglie biancastre o giallastre, pelle untuosa, arrossamento, infiammazione, prurito e, in alcuni casi, dolore;
    3. Acne. L’ipersecrezione sebacea crea una sorta di tappo di cheratina e sebo a livello del follicolo pilifero, che permette a determinati batteri di trasformare tali sostanze in acidi grassi irritanti. Ne deriva la comparsa dei segni tipici dell’Acne: brufoli o foruncoli infiammati o pieni di pus, pelle unta, punti neri e bianchi.
    4. Cisti Sebacee. Un accumulo di sebo e cheratina che interessa alcune aree come il cuoio capelluto e il tronco. Quando viene diagnosticata, la cisti sebacea può essere asportata con un semplice intervento ambulatoriale;
    5. Comedoni, conosciuti anche come punti neri o bianchi. Sono formazioni di colore nerastro o biancastro che si sviluppano sulla superficie della pelle. Sono spesso associati all’Acne, ma non sono comunque sempre legati a una specifica patologia.

Come bisogna intervenire in presenza di pelle seborroica?

Il sebo in eccesso va contrastato, seguendo le indicazioni del proprio Dermatologo, che indicherà il trattamento e gli accorgimenti adeguati a seconda del caso specifico. È però fondamentale ricordare che, in presenza di pelle seborroica, non vanno mai utilizzati detergenti aggressivi durante la pulizia. Il rischio è infatti di creare un effetto rebound, inducendo la produzione di altro sebo e il peggioramento della situazione.

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