Come si riconosce la dermatite seborroica?

La pelle colpita da dermatite seborroica tende ad arrossarsi e presenta squame giallastre secche o untuose e, in alcune occasioni, piccole croste.

Nella maggior parte dei casi si ha prurito anche molto intenso. Sul cuoio capelluto può inoltre comparire forfora difficile da eliminare.

Nelle aree cutanee interessate dalla malattia si riscontra   un’alterazione del sebo, la secrezione grassa delle ghiandole sebacee, che ha la funzione di ammorbidire e di difendere l’epidermide dall’aggressione degli agenti esterni. Tale sostanza viene prodotta in eccesso, favorendo la proliferazione di un microscopico fungo, il Pityrosporum ovale, chiamato anche “Malassezia”, che si nutre appunto del sebo. Risultando ipernutrito, il Pityrosporum ovale cresce a sua volta in eccesso, determinando l’arrossamento e l’infiammazione tipici della dermatite seborroica.

La desquamazione avviene perché in alcune aree della pelle, oltre all’elevata attività delle ghiandole sebacee, si verifica una produzione di cellule molto accelerata. Il naturale processo di rinnovamento degli strati superficiali dell’epidermide, che solitamente avviene in modo impercettibile e costante, risulta così alterato.

A causa del prurito, la persona colpita tende, inoltre, a grattarsi, stimolando un’ulteriore produzione di sebo e peggiorando la situazione.